Oggi newsletter interamente dedicata al crollo di mercato, iniziamo subito!
La fine è vicina: vendete! 😰
Questi ultimi giorni sono stati drammatici dal punto di vista del mercato azionario, con S&P500 e Nasdaq che sono entrati ufficialmente in territorio di “correzione”, sfondando il -10%. La paura inizia a dilagare sui mercati e gli investitori, presi dal panico, iniziano a vendere in massa, causando altri crolli che causano altra paura che si tramuta in panico e così via… si sta avvicinando un mercato ribassista che distruggerà completamente i nostri portafogli, dunque è il momento di vendere tutto e aspettare tempi migliori!
Ok, torniamo seri 😉
Cerchiamo, come questa newsletter si è sempre proposta di fare, di analizzare la situazione con calma e di capire cosa davvero stia succedendo. Lasciamo da parte la paura e l’emotività e soprattutto… ignorate le cavolate dette prima!
Intanto, sì, è vero che l’S&P500 (e il Nasdaq) sono in territorio di correzione, avendo raggiunto il -10% dai massimi storici:
Questo calo, che ha lasciato sorpresi molti investitori (mi chiedo in quale caverna vivessero queste persone: non si erano rese conto che il mercato saliva senza soluzione di continuità da anni?), ha intaccato l’emotività e la psiche degli operatori di mercato, portando il loro sentiment in “paura estrema”:
E li capisco perfettamente. Un calo così forte erano mesi che non si vedeva. Non solo, c’è anche una certa “costanza” in questo calo. Guardate questo grafico:
Quattro settimane di fila di perdite. Quattro settimane di paura per gli investitori mondiali… come non biasimarli se hanno paura!
E siccome la paura non è mai abbastanza, in tutto questo calderone di panico generalizzato dobbiamo anche includere Trump, il quale ha fatto parlare di sé oltre che per i dazi kamikaze che sta applicando anche per una sua recente dichiarazione in cui affermava che “una recessione non è da escludere”.
Cosa ha comportato questo panico? Intanto, uno stop alla corsa delle “magnifiche sette”, cioè quelle aziende enormi che fino a poco tempo fa erano sulla bocca di tutti (Apple, Microsoft, Google, Tesla, Amazon, Facebook e Nvidia):
Seconda cosa, questo panico ha permesso all’Europa di sovraperformare gli Stati Uniti in maniera estremamente pesante, ricordando a tutti l’importanza della diversificazione:
Quindi: vendete tutto!!! 😳
Di nuovo, no, niente panico.
Cerchiamo adesso di capire quanto questo crollo possa impattare davvero i nostri portafogli. Usiamo la statistica per trarre delle conclusioni, lasciamo fuori la speranza, le emozioni e le sensazioni.. per favore!
Partiamo da qua:
Statisticamente parlando, una correzione del 14% avviene di media ogni anno.
Ripeto: una correzione del 14% avviene di media OGNI ANNO, quindi perché diamine siamo qua a parlarne? Sappiamo essere così dal 1980, è normale, fa parte del gioco, perché farsi prendere dal panico?
Continuiamo. Un collega (grazie Federico!) mi ha mandato questa bellissima tabella che tutti noi dovremmo stampare e tenere sempre davanti:
Di nuovo, si vede che il crollo medio annuo è di circa il 14%. Questa volta i dati partono addirittura dal 1950 (quindi, ripeto: di cosa avete paura? Capita ogni anno, sempre, preciso come un orologio svizzero).
Inoltre, la tabella è utile per vedere due cose:
Nonostante un crollo medio del 14% annuo, il mercato riesce sempre a riprendersi e tornare in positivo. Sono pochissimi gli anni in cui un anno si è chiuso in negativo e soltanto in due occasioni negli ultimi 70 anni abbiamo visto 2 o più anni di fila negativi. La cosa dovrebbe rincuorarvi parecchio;
Notate come dopo ogni forte crollo viene sempre registrato un forte rialzo. Questa è una regola base della finanza: i giorni migliori avvengono subito dopo i peggiori giorni. Quindi, invece di spaventarvi quando il mercato crolla, perché non correte a comprare, consci del fatto che da lì a poco le azioni potrebbero rimbalzare?
Mi collego a questo secondo punto per espandere questo concetto. Attenzione a non fare cavolate quando il mercato scende. In particolare:
Cavolata n°1: Vendo 💸
Perfetto, così vi esporrete al rischio di perdere i migliori giorni di mercato. Ipotizzando di perdere soltanto i dieci migliori giorni in un arco di più di vent’anni… vi mangereste quasi metà del rendimento:Cavolata n°2: Non compro 💵
Perfetto, di nuovo. In questo modo rischiate di farvi trovare meno carichi per i migliori giorni di mercato che, come dicevo prima, avvengono sempre dopo i peggiori crolli, tipo:
Dunque, è il momento di comprare?
Direi più sì che no, anche se come sempre dipende da voi, dal vostro orizzonte temporale, dal vostro obiettivo, dalla vostra tolleranza al rischio e da altri mille fattori, dunque è impossibile dirvi se a VOI conviene comprare o meno.
In generale, comunque, è un bel momento:
Storicamente parlando, un crollo del 10% è un ottimo momento per valutare ingressi.
Sempre storicamente parlando, è raro vedere un -10% diventare un -20%. Dalla Seconda Guerra Mondiale, infatti, è capitato soltanto nel 25% dei casi:
Avete la statistica dalla vostra parte ✅
Concludo proprio con le parole che avete letto sopra. Il bello di investire (con un portafoglio costruito a opera d’arte, chiaramente) è che la probabilità è dalla vostra parte. Non è come giocare al casinò o comprare un gratta e vinci, dove la statistica vi dice che quasi sicuramente perderete… è l’esatto opposto!
Serve pazienza e costanza. Se non avete nessuna delle due, perché avete azioni in portafoglio?
Chi sarà paziente sarà premiato, chi non lo sarà.. aiuterà ad aumentare i guadagni di chi è costante!
Anche questa settimana siamo arrivati alla fine della newsletter! Vediamo come si sono comportate le più grandi aziende al mondo:
Intravedete qualche occasione? Personalmente parlando… sì!
Per chi non lo sapesse, è anche disponibile il canale Telegram, dove possiamo parlare e confrontarci tutti insieme sulle ultime notizie economiche e finanziarie, lo trovate qua! https://t.me/MazzoniFinanza
A domenica prossima!