Oggi parliamo di:
Cosa implica la vittoria di Trump? 🤔
Powell si dimetterà? 😅
La BOE si unisce ai giochi 😉
Iniziamo subito!
Ok, ha vinto Trump: cosa aspettarsi adesso? 👀
A meno che non viviate in una caverna, sicuramente avrete sentito la notizia più importante di questa settimana (e probabilmente, di tutto il 2024 e dei prossimi anni a venire): Trump è stato eletto nuovo Presidente degli Stati Uniti.
La notizia è stata presa subito molto bene dai mercati finanziari, i quali erano estremamente nervosi prima delle elezioni (con il Vix, il famoso “indice della paura”, a livelli molto alti).
Iniziamo dunque la newsletter di oggi dando uno sguardo alla reazione dei mercati alla vittoria di Trump:
Quelli che vedete sopra sono tre indici di fondamentale importanza e ci aiutano a capire immediatamente la direzione che intraprenderà Trump: mercato azionario in rialzo e rendimenti dei titoli di stato in rialzo parlano chiaro (e sicuramente i più esperti di voi avranno già capito tutto). Per adesso, proseguiamo la nostra osservazione, parleremo più tardi dei motivi che hanno spinto al rialzo questi indici.
Nuovi massimi storici 🚀
Con la vittoria di Trump, l’S&P500 si è portato a dei nuovi massimi storici, superando addirittura la soglia dei 6.000 punti, mai raggiunta prima d’ora (sembra una sciocchezza, per i mercati non lo è. Queste sono soglie psicologiche fondamentali da infrangere):
Inutile dire che ai mercati la vittoria di Trump è piaciuta. Tanto, tantissimo!
Diamo uno sguardo anche al famoso “indice della paura” di cui vi parlavo prima, il VIX. Per farla semplice: più alto è e più i mercati sono volatili (andando dunque a enfatizzare qualsiasi movimento, sia verso l’alto che verso il basso). Guardate la reazione subito dopo la vittoria di Trump:
Un calo drammatico. Tradotto: i mercati sono felici. Per noi questo è importante perché viene trasmessa fiducia al sistema che si tramuta in rendimenti per i nostri portafogli!
Il rally può continuare? 😏
Adesso che alla Presidenza è arrivato Trump, sembra proprio di sì.
Secondo gli analisti di Evercore, una società di consulenza bancaria di investimento indipendente, le politiche nel programma di Trump hanno modo di dare un ulteriore impulso all’S&P500, prevedendo una crescita dell’11% entro metà del prossimo anno (niente male se consideriamo che fino a poche settimane fa le previsioni parlavano di rendimenti pessimi, ricordate?).
Nel grafico sopra sono indicati tutti i vari mercati rialzisti della storia, prendendo un orizzonte di circa 100 anni. L’attuale bull market dura da 25 mesi e ha portato un rendimento totale di circa il 65%. La media storica, invece, riporta una durata pari a 50 mesi e un ritorno medio pari al 152%. In poche parole, il periodo rialzista in cui ci troviamo potrebbe essere soltanto agli inizi (e non alla fine, come molti credono!)
Cosa aspettarsi adesso? 🤑
Torniamo indietro e riguardiamo insieme la reazione di vari asset alla vittoria di Trump:
Tutto in rialzo, come mai? Cosa vuole fare di così assurdo il nostro Donald Trump?
Deregulation: in poche parole, vuole ridurre determinate normative in settori chiave come quello energetico e manifatturiero, così da spingere la crescita delle aziende Americane
Tagli fiscali: l’idea dell’amministrazione Trump è quella di mantenere i tagli fiscali introdotti nel 2017 (per aziende e le persone fisiche con redditi alti)
Dazi commerciali: tariffe sui prodotti cinesi e su tutte le importazioni (cosa parecchio negativa per noi Europei)
Incentivi alla forza lavoro: parliamo sempre di tagli fiscali, in poche parole agevolazioni su mance, straordinari o determinati redditi, così da sostenere anche le categoria meno abbienti
Tutte queste manovre sono inflattive e potrebbero spingere il debito verso l’alto, ecco perché il rendimento dei titoli di Stato è aumentato (ci aspettiamo adesso meno tagli del previsto). Questo spiega anche il rimbalzo di Bitcoin (che tende a salire molto quando i Governi stampano moneta) e dell’S&P500 (più denaro per tutti, anche per le aziende ovviamente). Il dollaro invece ha subito un rialzo per via delle politiche protezionistiche di Trump (i dazi di cui parlavo prima).
Ci aspettiamo dunque un periodo molto interessante da qui in avanti. Siete pronti? O forse dovrei dire… i vostri portafogli sono pronti?
Addio Powell? 👋
Trump e Powell non sono grandi amiconi, nonostante Powell sia stato nominato proprio da Trump nel 2018. I problemi iniziano praticamente da subito con Trump che critica aspramente (e pubblicamente) diverse decisioni della FED (e dunque, di Powell).
Basta una rapida ricerca su Google per trovare centinaia e centinaia di Tweet, video, post e articoli con una brutale opinione di Trump nei confronti della FED e di Powell (il quale, secondo Trump, ricopre la posizione “più semplice all’interno del governo, lavorando un giorno al mese e tirando una moneta per prendere le decisioni”… tutte parole dette proprio da lui!).
Arriviamo dunque a qualche giorno fa. Trump vince, torna a essere Presidente e si inizia a speculare su un possibile addio a Powell, il quale è certo al 100% di cosa accadrà. Ve lo faccio dire da lui:
”Se Trump le chiedesse di andarsene, lo farebbe?”
“No.”
“Legalmente non sarebbe obbligato ad andarsene?”
“No.”
“Il Presidente ha il potere di licenziarla?”
“Non secondo la legge.”
Direi che è abbastanza chiara l’opinione di Powell!
Un altro taglio ai tassi ✂️
In tutto questo marasma di notizie, fra la vittoria di Trump e la speculazione di un addio (che 99 su 100 non avverrà) di Powell, la FED ne approfitta per tagliare di altri 25 punti base i tassi di interesse:
L’inflazione è sempre più vicina al target, l’economia sta reggendo, così come il mercato del lavoro, una recessione sembra lontana.. sembra proprio che la FED stia riuscendo nel suo intento!
Anche la BOE si unisce ai giochi 🏦
Finalmente anche la Banca Centrale Inglese torna a tagliare i tassi di interesse, portandoli per il momento al 4.75% (dunque un taglio da 25 punti base).
Le aspettative per l’inflazione parlano di un numero nell’intorno del 2.5% alla fine del 2025, con un PIL in leggera crescita all’1% anno su anno. L’importante, in generale, sembra essere proprio la sconfitta dell’inflazione, problema vissuto da quasi letteralmente chiunque nel mondo negli ultimi anni:
In linea di massima, anche questa è interpretabile come una notizia positiva. Tassi più bassi, accesso al debito più facile.. e tutti tiriamo un sospiro di sollievo!
Anche questa settimana siamo arrivati alla fine della newsletter! Vediamo come si sono comportate le più grandi aziende al mondo:
Che meraviglia!! Immaginate non star investendo e vedere un grafico del genere…
Per chi non lo sapesse, è anche disponibile il canale Telegram, dove possiamo parlare e confrontarci tutti insieme sulle ultime notizie economiche e finanziarie, lo trovate qua! https://t.me/MazzoniFinanza
A domenica prossima!
Buon proseguimento!