Oggi parliamo di:
È di nuovo guerra! 💣
Accordo USA e Cina, ci siamo? 🇺🇸
Valutazioni globali, parliamone 🎙️
Iniziamo subito!
Missili, petroldollari e panico 😱
Israele-Iran, atto IV: la vendetta non è mai un piatto freddo, è un razzo aria-terra
Nelle ultime ore il Medio Oriente ha aggiunto un altro episodio alla sua ormai lunghissima serie “Geopolitica: distruggere relazioni e portafogli dal 1948”. L’Iran ha colpito postazioni militari nel nord di Israele, come risposta agli attacchi israeliani dei giorni precedenti. E Israele, come da copione, ha risposto con chirurgia millimetrica: bombardamenti su radar, basi logistiche e aeroporti militari.
La diplomazia internazionale?
Latitante. Troppo impegnata a twittare condanne generiche.
I mercati non dormono 📉
Appena si muove un drone, scatta anche il mercato. In particolare:
Petrolio: Brent tornato sopra gli 84 dollari, WTI poco sotto gli 80;
Oro: +1,5% in poche ore, riflesso automatico da “paura nel mondo”;
Titoli energetici: rally su Exxon, Chevron, e tutta la combriccola oil&gas;
Borse: Tel Aviv 35 a -2,1%, Europa in rosso, Wall Street giù all’apertura;
È il solito schema: reazione impulsiva, panico a breve, rientro rapido.
Una fiammata, non un incendio.
Perché succede sempre così? 😴
Perché gli investitori, nel tempo, si sono abituati. Hanno capito che:
Le guerre moderne sono localizzate e spesso di breve durata;
Il prezzo del petrolio reagisce subito, ma non cambia i trend strutturali;
I mercati non odiano la guerra, odiano l’imprevedibilità. E paradossalmente, questo tipo di escalation è quasi… prevedibile;
Il punto è che non c’è stato un blocco del Golfo Persico. Non si parla di chiusura di Suez. Non ci sono sanzioni a tappeto o embargo globali. Finché resta tutto sotto controllo (più o meno), il mercato non va in tilt.
Una lezione già vista ✅
Nel 2019, quando droni colpirono gli impianti sauditi di Aramco, il petrolio schizzò di oltre il 10% in un giorno.
Poi? Rientrato tutto in una settimana.
Nel 2022, con l’invasione russa dell’Ucraina, shock iniziale e poi… Nasdaq a +40% nel giro di un anno.
Insomma, chi investe da un po’ ha imparato a distinguere:
Le crisi vere, da recessione e taglio degli utili;
Dalle crisi da Breaking News, intense ma temporanee;
Morale (e un po’ di cinismo) 👀
Chi vende alla prima esplosione spesso compra più caro alla seconda.
Chi resta investito, magari si spaventa, anche se di solito guadagna.
E chi riesce a mantenere la calma in mezzo al caos… probabilmente ha disattivato le notifiche di Twitter!
I mercati non sono etici. Sono razionali.
E la razionalità, in mezzo a una crisi, è una merce rara.
Chi ce l’ha, viene pagato. Sempre.
Neodimio, propaganda e 55% di dazi 🇺🇸
USA e Cina si stringono la mano… con i guanti da lavoro!
Due giorni di trattative a Londra e alla fine è arrivato il compromesso: Washington e Pechino si sono accordate su una tregua commerciale tecnica, strategica, senza fronzoli. Non una riconciliazione, solo un baratto ben confezionato.
In pratica ✅
La Cina riprende le esportazioni di terre rare (litio, neodimio e tutto il catalogo);
Gli USA alleggeriscono le restrizioni su software avanzati per difesa e semiconduttori;
Trump festeggia su Truth Social, ovviamente;
Sullo sfondo, l’interdipendenza economica: troppo forte per permettersi un vero blocco.
I dazi restano (e pure belli pesanti) 😅
Gli Stati Uniti mantengono un totale del 55% su gran parte dell’import cinese;
Pechino risponde con un dazio piatto del 10%: poco, ma quanto basta per salvare la faccia;
Più che una pace commerciale, è un cessate il fuoco regolamentato.
Mercati? Niente fuochi d’artificio 🎆
Future USA immobili;
CSI 300 +0,8%;
Prezzi delle terre rare in calo (buon segno: credono nella ripresa dell’export);
Rendimenti dei Treasury in leggera salita;
Tutti cauti, ma tranquilli.
E in Europa, alcuni settori iniziano già a sperare: batterie, meccanica, elettronica. Se le forniture reggono, i costi scendono.
Non è una svolta storica e… va bene così! 👍
Non è una svolta storica;
Non è la fine della rivalità USA-Cina;
È solo un po’ di ossigeno;
E a volte basta proprio questo: una tregua per prendere fiato, rimettere in ordine i pensieri e tornare a investire con lucidità.
Perché anche se il mondo è complicato, i portafogli non devono esserlo.
Caro o economico? Dipende da dove guardi 😉
Il mondo è pieno di sconti. Basta saperli vedere
In mezzo a guerre, dazi e algoritmi impazziti, c’è una bussola che può aiutare gli investitori a restare lucidi: le valutazioni.
Oggi l’indice globale (MSCI All Country) ha un P/E medio di 18,4: più alto dei minimi 2022, ma ben sotto i picchi da bolla post-Covid. Siamo, in sintesi, nella terra di mezzo.
Ma attenzione al dettaglio che fa la differenza:
USA esclusi, il P/E scende a 14,3;
L’S&P 500 vola a 21,5, ben sopra le medie storiche;
Small e mid cap americane? Molto più abbordabili (P/E intorno a 15);
Mercati emergenti? Alcuni a saldo: Brasile 8.1, Turchia 5.1, Cina 11.6;
Le grandi tech? Sempre tirate, ma meno di qualche mese fa. L’entusiasmo AI resta, ma si cominciano a vedere selezioni più ragionate.
La morale? 👇
I prezzi contano. E quando certe aree del mercato scambiano a multipli così bassi, non è il momento di spaventarsi…
È il momento di prepararsi!
Il futuro si costruisce nei momenti di incertezza. E oggi, per chi sa guardare, il valore non manca.
Anche questa settimana siamo arrivati alla fine della newsletter! Vediamo come si sono comportate le più grandi aziende al mondo:
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A presto!